lunedì 31 dicembre 2012

UNA SQUADRA ECCEZIONALE

ULTIMO WEEKEND DELL'ANNO, 28-30 DICEMBRE 2012

ALBA DEL 28 DICEMBRE, ORE 8

Aggiungi didascalia

VANESSA

RICCARDO

STEFANO

ERIC

LORENZO

ANTONIO

MASSIMO

NONOSTANTE UN TEMPO BELLISSIMO...

...NON FA' CALDO

LIPARI, IL CANE DI CASA


LA CASA COMINCIA A PRENDERE FORMA

martedì 18 dicembre 2012

CONSELICE


In provincia di Ravenna un cantiere autocostruito con Edilpaglia

A Conselice, in provincia di Ravenna, un cantiere in completa autocostruzione. A realizzare l'opera corsisti da tutta Italia all'interno del progetto 'ARIA familiare' nato all'interno di Edilpaglia e ideato dall'Associazione Rete Italiana Autocostruttori.

di Andrea Stagliano - 18 Dicembre 2012

edilpaglia
"ARIA sta per Associazione Rete Italiana Autocostruttori, e questa associazione è la concreta risposta di Edilpaglia all’esigenza di tante famiglie che vogliono costruirsi in parte ed in proprio la propria abitazione"
“ARIA familiare” è l’ultimo progetto nato in Edilpaglia, il naturale coronamento di tanti anni di pratica e sperimentazione di edilizia con paglia (e legno). ARIA sta per Associazione Rete Italiana Autocostruttori, e questa associazione è la concreta risposta di Edilpaglia all’esigenza di tante famiglie che vogliono costruirsi in parte ed in proprio la propria abitazione.

In proprio o grazie anche all’aiuto appassionato di quei volontari e corsisti che vogliono imparare le tecniche di edilizia in paglia e legno adatte appunto per l’autocostruzione.

È quello che sta accadendo aConselice, provincia di Ravenna, dove Vanessa e Riccardo stanno autocostruendo la propria abitazione da circa 100 mq. in Greb, una tecnica costruttiva semplice inventata in Canada e molto diffusa in Francia. A parte le fondamenta in cemento, tutto il resto sarà opera loro e dei corsisti che da tutta Italia stanno arrivando qui, nel primo cantiere in Italia in completa autocostruzione. Da metà agosto 2012, periodo in cui hanno iniziato a realizzare la struttura in legno, sono giunti già al terzo corso da 5 giorni e a vari workshop di un weekend. La formazione è a cura di Maria Angela Pucci, ingegnere che sta seguendo il progetto nonché presidente di Edilpaglia, e di Stefano Mattei, permacultore, sempre Edilpaglia.

Per Riccardo è “un’esperienza culturale e di incontro fantastica”, oltre che un modo per ridurre drasticamente i costi di costruzione di un’abitazione. Vanessa, proprietaria di casa e progettista, scrive nel suo blog: “A.R.I.A. familiare” è un’associazione volontaria dall’ampio contenuto di valori, tra questi la solidarietà che si viene a creare in momenti di difficoltà e il potersi autocostruire quello che credo sia un diritto di tutti, una casa, ma che magari non tutti hanno le potenzialità economiche per fare. E quale soluzione migliore se non quella di riappropriarsi della propria manualità, magari facendolo con persone della stessa famiglia o amici?”
Il resto lo dicono i suoi occhi e il sorriso, e come l’abbiamo vista in cantiere una domenica di novembre, quando siamo andati a condividere una mattina di lavoro e un po’ di racconti e progetti sulle strade di paglia per 'arrivare a casa'.

Maggiori informazioni sul sito di Edilpaglia

lunedì 1 ottobre 2012

martedì 11 settembre 2012

VITE DA PAGLIA

FONTEhttp://www.baubiologie.at/europe/austria/austria.html?id=282

CEMENTO NATURALE

La più antica forma di calcestruzzo conosciuta risale al 5600 a.c. in medio oriente.
Gli egiziani( XXVI a.c.) usavano mattoni seccati al sole realizzati con paglia mescolata all’argilla; quest’ultima era usata anche come legante nelle murature.
Nella costruzione delle piramidi usarono, come leganti, gesso e calcina ( calce mescolata ad arena).
L’argilla fu usata in Sardegna come intonaco impermeabilizzante nei nuraghi neolitici( XX a.c.). I Fenici già nel X secolo a.c. usarono un legante resistente all’acqua per intonacare le cisterne.
I greci cretesi e di Cipro nell’ottavo secolo a.c. usavano malte di calce, mentre i Babilonesi ed i Siriani usavano il bitumen per costruire murature in pietre e mattoni.
Gli antichi greci usavano anche calcare calcinato, mentre i romani fecero il primo calcestruzzo mescolando calce, come collante, con polvere di mattoni e ceneri vulcaniche. Questo calcestruzzo insieme alle pietre fu usato nella costruzione di
strade, edifici ed acquedotti.
È documentato, a Roma intorno al 300 a.c., l’uso di un conglomerato di calce e pietre per la costruzione di opere come l’acquedotto Appio e la via Appia.
Quando il legante della malta era costituito da sola calce l’indurimento del calcestruzzo avveniva molto lentamente in seguito alla reazione della calce, Ca(OH)2, con l’anidride carbonica presente nell’aria (CO2) e alla conseguente produzione di carbonato di calcio (CaCO3). Questo processo d’indurimento, fortemente legato al grado di penetrazione dell’aria, risultava tanto più scadente
quanto più compatta ed impenetrabile era la barriera offerta dai parametri in pietra o mattoni.
Vitrurio nel De Architectura ha descritto le tecniche costruttive e le malte usate dai romani. Nelle costruzioni romane, i parametri in mattoni o in pietra, che fungevano da casseri a perdere, venivano riempiti di malta all’interno della quale venivano poi conficcati a mano rottami di pietra e mattoni costipati con una mazza di ferro. La malta era costituita da sola calce o da calce e pozzolana.
La pozzolana, un particolare tipo di sabbia vulcanica cavata vicino Pozzuoli, fu usata per costruire importanti edifici come il pantheon o il colosseo che ancora resistono alle ingiurie del tempo.
Il legante ottenuto mescolando la pozzolana alla calce (la “rena di Cuma”dell’opera De Architectura di Vitruvio) fu un grande progresso nelle costruzioni in calcestruzzo.
La miscela calce-pozzolana poteva indurire in assenza di CO2 con una velocità molto maggiore di quella richiesta dal processo di carbonatazione della calce. Oggi sappiamo che la pozzolana è un materiale inorganico, prevalentemente costituito da silice (SiO2) e da alluminia (Al2O3) mal cristallizzate o completamente amorfe. Essa è in grado di provocare l’indurimento della calce e di rendere il conglomerato indurito resistente all’azione dell’acqua grazie alla formazione, per reazione della calce con la silice e l’alluminia, dalla pozzolana di silicati di calcio idrati (CaO-SiO2- H2O) e alluminai di calcio idrati (CaO-Al2O3-H2O).
Plinio ha descritto una malta di calce e sabbia (una parte di calce per quattro di sabbia), e Marco Vitruvio Pollione (I secolo a.c. ) descrisse una mistura di pozzolana e calce (due parti di pozzolana ed una di calce) della quale sono descritte anche le sue proprietà cementizie. La descrizione delle modalità di produzione della calce e del suo uso, mescolata con sabbia, come legante per l’edilizia appare nuovamente nell’enciclopedia “ De proprietatibus rerum” (1230) del frate francescano Bartolomeo de Granville, detto Angelico.
Dal quindicesimo secolo, i costruttori veneziani usarono la calce nera dellAbetone che è simile alla pozzolana.
Nel 1499 Fra Giocondo usò la pozzolana e sabbia nella malta per il molo di Pont de Notre Dame a Parigi.
Nel 1779 B. Higging ottenne un brevetto per cemento idraulico da usare per intonaci esterni.
Nel 1755 john Smeaton scopri, fortuitamente, che la cottura del calcare contenente impurezze di argilla produceva un tipo di calce (calce idraulica) con caratteristiche analoghe a quelle della miscela calce-pozzolana, con il vantaggio, tuttavia, di non dovere usare la pozzolana non disponibile ovunque. Smeaton usò la calce idraulica per costruire l’Eddystone Lighthouse in Cornovaglia. Inaugurato nel 1759 rimase in uso per 120 anni fino a che furono notate delle crepe nella roccia su cui poggiava.
Per paura che il faro crollasse, fu smantellato nel 1870 e ricostruito sulla terra ferma, a Plymouth Hoe dove si trova tuttora, a ricordo del suo costruttore.
Nello smantellamento del faro un troncone dello stesso rimase sulla roccia originale in quanto la malta di muratura in calce idraulica aveva formato un corpo unico con i blocchi di granito. Il tutto si può notare ancora oggi vicino al nuovo faro costruito su una roccia adiacente nel 1882.
Una volta capito che il meccanismo di reazione della calce idraulica era legato alla presenza di impurità argillose, cominciarono le sperimentazioni nella cottura di miscele artificiali di calcare ed argilla.
Nel 1796 James Parker brevettò uno speciale tipo di cemento naturale idraulico, detto cemento romano, ottenuto per calcinazione di noduli di calcare contaminati da argilla. Lo stesso processo fu usato in francia nel 1802.
Nel 1812 L Vicat preparò una calce idraulica artificiale calcinando miscele artificiali di calcare e creta (caolina).
Nel 1818 negli USA fu prodotto un cemento naturale e M. de Sain Leger ottenne un brevetto per il cemento idraulico. Nel 1822 J. Frost sviluppò una calce idraulica
artificiale chiamata cemento britannico.
Il composto responsabile della presa sia nella calce idraulica che nei cementi “artificiali” e “naturali” era la Belite che solo lentamente sviluppa la presa. Poiché
questi erano prodotti con riscaldamento inferiore ai 1250 gradi non contenevano
Alite, il composto responsabile della presa nei moderni cementi.


FONTE: http://www.cirte.eu/prodotti_bioedilizia.php

mercoledì 15 agosto 2012

EDIZIONE ZERO DEI PRIMI CORSI GREB IN ITALIA, COSELICE 11.82012-14.8.2012


L'ORTO SINERGICO DELLA VANESSA PROMETTE BENE

GAZEBO E STRAIE, IL SIMBOLO DI UNA VACANZA A CONSELICE
ZORRO, LA GUARDIA DI SICUREZZA



LA PLATEA PIANGE


MA
TUTTO
E
PRONTO
TUTTI IN PRIMA FILA...PER GUARDARE 

VANESSA

MARIANGELA


CECILIA, LA MAGA DELLA TERRA CRUDA

OLIVIER CON L'OCCHIO CLINICO

LA BAMBINA CRESCE


CECILIA AL LAVORO CON I MEZZI PESANTI

BOOH


CI STARA' IN PIEDI??

L'ENIGMA DELLE "VITI"
 

MAH, CHE HO FATTO...?

MASSIMO
ALBERICO IL SAMSONE










ESSERE O NON ESSERE...

PRONTO PER LA CROCIATA 

ACHE BELLE SCARPETTE...